Naselli Crispi

porte aperte
Palazzo Naselli-Crispi

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Ettari

256.733
ettari

superficie del comprensorio

kilometri

4.191
chilometri

estensione dei canali

impianti di scolo

78
impianti

impianti di scolo

impianti di irrigazione

88
impianti

impianti di irrigazione

portata metri cubi al secondo

780
metri cubi al secondo

portata totale impianti

potenza installata

47.780
kiloWATT

potenza installata complessiva

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10 domande e 10 risposte

Perché il nostro territorio di oltre 256.000 ettari è per il 44% sotto il livello del mare, con depressioni che superano i -4,5 metri, di fatto un grande “CATINO” limitato e dominato a nord dal Po, a sud dal Reno, ad est dal mare, ad ovest dal Panaro. Un territorio artificiale la cui esistenza dipende da canali, idrovore e numerosissimi manufatti di regolazione.
Il profilo mostra schematicamente le caratteristiche del territorio ferrarese, mettendo in evidenza le variazioni di altimetria (rese più apprezzabili grazie alla dilatazione della scala delle altezze), i principali lineamenti dell‘organizzazione idraulica e la natura del suolo e del sottosuolo. Da sinistra, il profilo presenta il fiume Po che domina sul resto del territorio, con livelli d‘acqua che si innalzano enormemente durante le piene, contenute da argini poderosi e molto elevati; lo stesso accade anche per i fiumi Reno e Panaro. Procedendo verso destra, si incontrano le zone più alte di bonifica antica (le cosiddette Terre Vecchie e l‘Alto Ferrarese) che presentano canali e strade di forma irregolare; in questa zona sorge la città di Ferrara.

Mediante una estesa e diffusa canalizzazione di 4.208 km con 168 impianti idrovori, per una potenza installata complessiva di 47.780 kW.
Il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara è certamente tra le più grandi realtà a livello nazionale per l’importanza delle opere idrauliche presenti, gestisce un comprensorio di 256.733 ha, con un 5,5% di area valliva (14.145 ha) ed un 5,7% di superficie urbanizzata (circa 14.500 ha). 

78 impianti di scolo sono sempre in attività per assicurare il deflusso delle acque interne al mare, altri 86 invece sono dedicati all’irrigazione e operano prevalentemente da aprile a settembre. Le due attività, scolo ed irrigazione, non sono di fatto separate, ma si “intersecano” per la presenza quasi sempre di canali promiscui (cioè utilizzati sia per lo scolo che per l’irrigazione).

Sicurezza idraulica, ma anche derivazione a fini produttivi ed ambientali, servizi allo sviluppo di iniziative pubbliche e private del territorio. Il Consorzio ha il compito di gestire i canali e gli impianti idrovori in modo da evitare allagamenti in caso di forti precipitazioni. Bisogna segnalare che le acque del mare tendono ad infiltrarsi nel suolo e a risalire lungo i fiumi verso l’entroterra. Si riesce a contrastare questa tendenza portando nella fascia costiera acque dolci, evitando così sia ulteriori fenomeni di subsidenza che il fenomeno del cuneo salino, che oggi si manifesta in maggior misura che in passato a causa dei mutamenti climatici. Il Consorzio, alimentando la rete nei mesi primaverili ed estivi, permette il mantenimento di varie zone umide e in generale, concorrendo alla stabilità del territorio, ne tutela anche i beni naturali. Per fare questo il Consorzio deve prelevare acqua, prevalentemente dal Po, e distribuirla.

264 dipendenti a tempo indeterminato - 115 dipendenti stagionali per una totale di 379 dipendenti.

Il Consorzio di Bonifica presenta nel proprio organico alti e diversificati profili professionali per rispondere al meglio nei diversi settori e tematiche che quotidianamente deve affrontare.
L’80% della nostra forza è dislocata direttamente sul territorio, il rimanente 20% si divide nelle funzioni di controllo sicurezza, pianificazione, progettazione e contabilità amministrativa, indispensabili per una puntuale gestione complessiva dell’Ente nel massimo rispetto di tutte le normative di legge.

Per non andare indietro di molti secoli, possiamo ricordare, per i fiumi gli allagamenti del Po del 1812 e del 1872 e quelli del Reno del 1949, 1950 e 1951; per il mare, gli allagamenti del novembre 1966 e per i canali quelli del 1979: il 18 agosto di quell’anno un nubifragio causò l’interruzione di fornitura elettrica nel settore del territorio provinciale tra Migliarino e il mare; in poche ore, fermatisi gli impianti idrovori, i canali tracimarono producendo l’allagamento di oltre 31.000 ha. Numerosi impianti idrovori sono stati adeguati per non essere più vulnerabili in caso di black-out. Ciò nonostante altre crisi si sono prodotte anche in anni più recenti, nel 1996, nel 2005, nel 2008 e nel 2010. Il rischio di allagamento da fiumi e da canali tende del resto ad accentuarsi con l’impermeabilizzazione artificiale dei territori, che aumenta le portate e riduce i tempi di corrivazione (tempi di percorso delle acque da monte a valle). Non ci sono dubbi: se l’attività ordinaria e quella di continuo adeguamento operata dal nostro Consorzio si dovesse fermare, una buona parte del Ferrarese tornerebbe ad allagarsi.

Il Consorzio ha il compito di garantire la manutenzione ordinaria e l’esercizio delle opere idrauliche di Bonifica, di analizzare le esigenze di interventi di manutenzione straordinaria e di nuove opere, di proporle al finanziamento pubblico di Stato o Regione Emilia-Romagna, infine di predisporre e realizzare i relativi progetti. Per quanto riguarda manutenzione ordinaria e gestione, sono i proprietari dei beni immobili (fabbricati, terreni, strutture) che versano un contributo calcolato in base al beneficio che tali immobili traggono dall’attività di bonifica (contributi di scolo), le aziende agricole versano poi contributi aggiuntivi per la derivazione irrigua a fini produttivi (contributi irrigui). Per ripartire fra i consorziati i contributi necessari per l’attività del Consorzio esiste uno strumento denominato “Piano di Classifica”: è un documento costruito sulla base di linee guida regionali che suddivide il contributo dei singoli proprietari di beni immobiliari sulla base del beneficio apportato dall’attività del Consorzio sulle singole aree territoriali.

Il gestore dei servizi idrici integrati (Hera-Cadf) provvede a raccogliere le acque mediante le reti fognarie e a depurarle, dal depuratore le acque vengono poi scaricate nella rete dei canali gestiti dal Consorzio di Bonifica. Inoltre, in caso di forti precipitazioni, si attivano gli sfioratori che scolano le acque dai collettori fognari direttamente nei canali consortili, senza farle passare per il depuratore (che non riuscirebbe a far fronte alla piena). Se il Consorzio non facesse la sua parte, i centri urbani si allagherebbero. In pratica l’allontanamento delle acque dalla città è ottenuto mediante un “gioco di squadra” dove gli attori sono le società che gestiscono le fognature, il Consorzio di Bonifica e l’Agenzia Regionale, che gestisce i grandi corsi d’acqua provinciali Po di Volano, Po di Primaro, Canale Navigabile e Canale Logonovo, i quali convogliano in mare le acque scaricate dai depuratori, dai canali e dagli idrovori consortili. È perciò evidente che gli importi richiesti ai cittadini da CADF ed HERA sono per un servizio del tutto diverso da quello svolto dal Consorzio di Bonifica. Lo schema riportato illustra graficamente quanto avviene

•    È costantemente presente nelle conferenze di servizio, al fine di dare risposte e prescrizioni di carattere idraulico agli interventi di interesse pubblico e privato (strade, insediamenti produttivi ed urbani);
•    S.I.T.L. (SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE);
•    Conserva e tutela un grande archivio sia tecnico che storico (ARCHIVIO CARAFA, ARCHIVIO ALEOTTI), documentale, cartografico e fotografico;
•    Opera una diffusa attività informativa nelle scuole di ogni ordine e grado oltre che convegni con associazioni ed incontri tematici;
•    Conserva un ingente patrimonio immobiliare in proprietà o per conto dello Stato, in quanto soggetto a vincoli da parte della Soprintendenza proprio per la sua importanza storica ed architettonica.

  • l sito del Consorzio è lo strumento più efficace www.bonificaferrara.it (statuto, struttura, info);
  • Il S.I.T.L. - Sistema Informativo Territoriale è uno strumento che cura la gestione dell’informazione cartografica con l’ausilio del “G.I.S.” il Geographic Information System. Il S.I.T.L. costituisce una banca dati in continua crescita ed aggiornamento, nel contempo è uno strumento di lavoro che consente la consultazione di immagini fotografiche, fogli di calcolo ed altri documenti. È molto pratico per l’analisi e la pianificazione territoriale.
  • Interpellando direttamente amministratori e funzionari dell’Ente.

Il Consorzio di Bonifica è una persona giuridica pubblica a carattere associativo dotata di autogoverno. Si amministra per mezzo di propri organi i cui componenti sono eletti dai consorziati. Tutti i consorziati in regola con i versamenti posti a ruolo, sono elettori attivi e passivi, cioè possono votare e possono essere eletti. Art. 10 dello Statuto • I componenti dell’assemblea sono ripartiti in 4 sezioni, nelle quali i consorziati sono inseriti in maniera progressiva rispetto al contributo versato, i valori più piccoli nella 1°, i più alti nella 4°.